Videosorveglianza, lo sguardo silenzioso della sicurezza

La parte più difficile proporre un buon sistema di videosorveglianza è trovare le telecamere appropriate per le vostre esigenze specifiche.Che cosa rende una telecamera diversa da un altra? Quale tipo di telecamera è migliore per un negozio? Per una case? Alro »

Il confort nella movimentazione di porte e cancelli

Chi esce volentieri dalla propria auto quando infuria una tempesta o nel bel mezzo della notte solo per aprire il garage? Con le nostre Soluzioni avrete sempre modo di aprire il vostro portone del garage o il cancello del cortile in modo veloce, comodo e sicuro, rimanendo sempre protetti da situazioni del genere. Alro »

Soluzioni per rilevazioni incendi

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Eleganza anche nella COPIA dei vostri Radiocomandi.

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LED Tech

Il design e l’estetica permette di usufruire dei benefici derivanti nel fare uso dei LED senza alterare l’ambiente e la magia generata delle lampade ad incandescenza. A parità di luce emessa, le lampade consumano dal 50% al 85% di energia in meno ed hanno una durata di 20 volte superiore alla classica incandescenza. Alro »

Trasforma il tuo citofono in GSM

Trasforma Il tuo citofono in un citofono GSM senza limiti di portata, ora si può avere un impianto citofonico multifamiliare dove prima era impossibile o troppo oneroso. Grazie alla tecnologia GSM non si devono più collegare alcun apparecchio interno perché rispondi semplicemente con il telefono, sia dal fisso che dal cellulare. Alro »

Tag Archives: supermercati

Privacy Gdo, Cassazione rigetta appello contro una condanna per violazione

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Una sentenza della Cassazione civile (n. 4331 del 30 gennaio 2014) rigetta il ricorso presentato da un imprenditore della distribuzione contro la condanna al pagamento dell’ammenda di € 200 che il Tribunale di Lodi gli aveva inflitto il 4 giugno 2012 per il reato di cui all’art. 4, comma 2 Legge 300/1970.

Il signor P.G, quale legale rappresentante di una s.n.c., aveva installato un impianto audiovisivo di controllo a distanza dei lavoratori delle casse del suo supermercato senza accordo preventivo con le rappresentanze sindacali e senza aver ricevuto autorizzazione dall’Ispettorato del lavoro.
Il signor P.G. ha presentato appello – poi convertito in ricorso – sostenendo che la semplice installazione dell’impianto, essendo necessaria anche la verifica della sua idoneità a cagionare concrete conseguenze dannose ai lavoratori., sarebbe stata insufficiente a configurare la violazione dell’articolo 4, comma 2, l. 300/1970. Secondo il ricorrente, il reato non sarebbe sussistito perché le modalità delle riprese non erano tali da ledere la privacy dei lavoratori stessi.
La Cassazione ha ritenuto infondato Il ricorso del proprietario sostenendo che la solo semplice installazione dell’impianto audiovisivo sia di per sé integrativa della condotta criminosa. La norma infatti stabilisce che : ” Titti gli impianti e le apparecchiature di controllo che siano richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro, ma dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori, possono essere installati soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali aziendali, oppure, in mancanza di queste, con la commissione interna. In difetto di accordo, su istanza del datore di lavoro, provvede l’Ispettorato del lavoro, dettando, ove occorra, le modalità per l’uso di tali impianti”-
La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso e condannato il signor P.G. al pagamento delle spese processuali e della somma di €. 1000,00 in favore della Cassa delle Ammende.
Fonte: Securindex

Garante Privacy: nel mirino i supermercati con videosorveglianza non a norma

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La legittima esigenza di tutelare il patrimonio, di proteggersi da furti e rapine con impianti di videosorveglianza, non autorizza i supermercati a operare in violazione delle libertà fondamentali e della dignità di dipendenti e clienti.
Lo ribadisce il Garante in seguito ai risultati di un’attività ispettiva nel settore della grande distribuzione, che ha rilevato come numerose società non avevano rispettato le garanzie previste dallo Statuto dei lavoratori, dalla normativa sulla privacy e dal provvedimento generale in materia di videosorveglianza predisposto dalla stessa Autorità.

Dagli accertamenti disposti dal Garante, è emerso, ad esempio, che tra le società sottoposte ad ispezione, cinque non avevano ottenuto un preventivo accordo sindacale o richiesto l’apposita autorizzazione al competente ufficio del Ministero del lavoro.
A tal proposito, l’Autorità ha sottolineato che non è sufficiente che i lavoratori siano stati informati o che abbiano addirittura acconsentito all’installazione del telecamere per far venir meno le specifiche tutele previste dalla normativa o lo stesso divieto di controllo a distanza.
Una sesta società, a differenza dalle precedenti, aveva sì ottenuto l’autorizzazione dell’ufficio ministeriale ad installare l’impianto di videosorveglianza, ma non ne aveva poi rispettato tutte le prescrizioni.

Dalle verifiche condotte, sia a campione sia in seguito a segnalazioni, dal Nucleo Speciale Privacy della Guardia di Finanza, sono state riscontrate anche altre violazioni: alcuni esercizi commerciali conservavano le immagini per un arco temporale non giustificato da esigenze specifiche (ad esempio, per ripetuti furti o rapine) così come invece stabilito dal provvedimento generale del Garante in materia di videosorveglianza.
Due dei supermercati controllati dal Garante, inoltre, non avevano provveduto a segnalare adeguatamente la presenza delle telecamere con appositi cartelli o avevano omesso di indicare chi fosse il titolare del trattamento.
Il legale rappresentante di un supermercato aveva addirittura dichiarato al nucleo ispettivo che l’impianto di videosorveglianza non era in funzione, salvo poi doversi smentire di fronte alle evidenze raccolte.

L’Autorità ha dichiarato illecito il trattamento dei dati personali effettuato dalle sei società tramite i sistemi di videosorveglianza e ha disposto che tutti gli esercizi commerciali si adeguino entro trenta giorni alle misure prescritte alla luce della normativa sulla privacy e dallo Statuto dei lavoratori. Sono in arrivo ulteriori provvedimenti nei confronti di altre società della grande distribuzione.

 

Fonte:Newsletter Garante Privacy del 31 ottobre 2013